Domani, 4 novembre alle 11,00, giornata dedicata all’Unità Nazionale e alle Forze Armate, a Sulmona si terrà una manifestazione per fermare la violenza e a favore di un cessate tra israeliani e palestinesi durante la quale le organizzazioni aderenti al Tavolo per la Pace e la Solidarietà dell’area peligna chiederanno:
«la fine di qualsiasi azione contro i civili da chiunque commessa, per la fine dei bombardamenti e delle violenze, per il rispetto del diritto internazionale umanitario, per fermare l’invasione di Gaza ed il dilagare della guerra, per il rilascio di tutti gli ostaggi, per i corridoi umanitari e zone sicure a Gaza per la ripresa di un negoziato che porti finalmente alla fine dell’occupazione dei territori palestinesi, alla Pace, al pieno riconoscimento degli uguali diritti dei palestinesi e degli israeliani alla terra, alla vita, alla democrazia, alla libertà»
Perché “La Pace nel Mondo” non è una parola vuota, utile soltanto per far dire qualcosa di carino a signorine in costume da bagno nei concorsi di bellezza, al punto da diventare una specie di tormentone in qualsiasi parodia nella quale si scherza con la patetica ingenuità di ragazzine in passerella.
La Pace, con la “P” maiuscola, è una cosa per gente tosta, che ha molto più coraggio di qualsiasi super eroe da fumetto o dei svariati aspiranti Rambo armati fino ai denti, che non conoscono altro linguaggio se non quello della violenza.
La Pace è un esercizio quotidiano, fatto di perseveranza, tolleranza, conoscenza, empatia, altruismo e generosità talmente duro che perfino molti famosi e celebrati santi ufficiali faticavano a praticare.
La Pace però è anche una cosa semplice. È la capacità di porsi ogni tanto qualche dubbio e pensare che magari non si ha sempre ragione, che non si hanno solo diritti ma anche e soprattutto doveri, che chi è diverso da noi e ci provoca fastidio, magari è solo il riflesso delle nostre paure e dei nostri pregiudizi, lo specchio del nostro egoismo.
E noi siamo gente più semplice che tosta, però siamo la fianco di chi per la pace lavora e non la invoca soltanto.