La giostra europea sarà della Pace

Con la Giostra d’Europa appena conclusa si chiude un ciclo e se ne apre un altro del tutto nuovo e dalle ampie prospettive e interessante per le possibili implicazioni. Bisogna ...
stendardi della giostra d'Europa 2023
Gli stendardi della Giostra d'Europa 2023

Con la Giostra d’Europa appena conclusa si chiude un ciclo e se ne apre un altro del tutto nuovo e dalle ampie prospettive e interessante per le possibili implicazioni.

Bisogna riconoscere che lo sforzo organizzativo profuso dall’Associazione Giostra Cavalleresca di Sulmona, dalle associazioni dei borghi e sestieri cittadini e dagli infaticabili attori della manifestazione, a partire da Luisa Taglieri fino a tutti i figuranti, volontari e collaboratori che hanno reso possibile l’evento, è stato ampiamente ripagato da una presenza di pubblico e curiosi tale da fare invidia ad appuntamenti considerati più noti.

Il centro della città è stato letteralmente assediato da migliaia di visitatori arrivati per seguire l’imponente corteo della Giostra, reso ancora più suggestivo – e a tratti folkloristico – dalle delegazioni delle località europee arrivate in città per partecipare alla gara.

Appuntamento onorato anche da una folta presenza di rappresentanze istituzionali, dai singoli comuni al Parlamento Europeo che ha patrocinato questa ventunesima edizione.

Particolarmente toccante è stata l’apertura della competizione, quando sono stati eseguiti tutti gli inni nazionali delle varie rappresentanze e l’inno dell’Unione Europea durante i quali, fatta eccezione per qualche immancabile, patetico maleducato, il pubblico è rimasto in piedi fino alla fine di ogni singola nota.

Come è stato suggestivo e fortemente evocativo il colpo d’occhio regalato dallo schieramento degli stendardi di tutti i partecipanti di fronte alla tribuna centrale. Offrivano il senso di una unione più che simbolica dei popoli europei perchè contenevano tradizione, storia e identità.

In più sabato sera prospettavano anche un’idea di un futuro migliore e pacifico, riassunto in una delle piazze più belle del continente e cucito insieme dalla figura di Celestino V, alias Fra’ Pietro da Morrone, sulmontino per scelta di vita, tra i precursori di una visione di Perdono e di Pace assurta a fondamento di idee e movimenti che sono stati alla base della fondazione stessa dell’Europa moderna.

Probabilmente il fatto di elevare a rango di evento realmente internazionale comporterà la necessità di apportare una riscrittura nella tempistica del cerimoniale e della stessa gara per fludificarne lo svolgimento e rendere il tutto più fruibile al pubblico anche televisivo perchè, come qualcuno afferma, nell’era della comunicazione il media è il messaggio.

E se la Giostra d’Europa vuole essere veicolo di un messaggio di enorme portata come quello della pace nel nome di Celestino, dovrà considerare inevitabilmente delle modifiche. Ma questo è un lavoro che riguarderà il comitato organizzatore, visto che al stessa Fondazione CARISPAQ si sta muovendo in questa direzione per un progetto che coinvolge tutta la provincia aquilana e le principali località e associazioni legate al Papa eremita.

Intanto permettiamoci una tantum un guizzo compiaciuto campanilismo per di aver visto una folla che nemmeno la Perdonanza dell’Aquila riesce a mettere insieme.

Lascia un tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.