A Natale, si sa, capita che accadano cose inaspettate. Magari sperate o desiderate per quanto improbabili. E non è questione di pandori, panettoni e abeti veri e finti addobbati di lucine e palle colorate.
Quest’anno la festa più sentita in occidente ha preso una piega davvero in linea con lo spirito riconciliante e riappacificante troppo spesso banalizzato nelle migliaia di film, canzonicine, cartoni, spot e ammennicoli vari che affollano tutti gli spazi di comunicazione sui media.
Però, senza voler essere blasfemi o fuori luogo, protagonista del “miracolino” è stato il perdono celestiniano e non quello universalmente noto di pace e fratellanza legato all’avvento di Gesù bambino.
Certamente avremmo preferito un miracolo più grande, che andasse ben oltre le nostre contrade per fermare gli scempi e le stragi che stanno martoriando, con guerre davvero senza senso ammesso che qualsiasi guerra possa averne avuto mai uno minimamente plausibile, perfino i luoghi dove il Natale è cominciato più di duemila anni fa.
In ogni caso, se è vero che la Pace si costruisce prima nel piccolo, nelle relazioni personali e nelle comunità, nel primo giovedì dell’Avvento è stato piantato un altro seme. Che magari può sembrare poca cosa di questi tempi, ma se parliamo del rapporto tra L’Aquila e Sulmona mai davvero sereno e privo di conflittualità, la prospettiva cambia.
Il 7 di dicembre, nel bellissimo monastero di San Basilio, con Padre Quirino Salomone, Angelo De Nicola, Fabio Maiorano e Giovanni Ruscitti abbiamo parlato di un tema che, sotto le feste di fine anno, non poteva essere più adatto: il Perdono. Quello con la “P” maiuscola, quello che Pietro da Morrone volle istituire, un volta diventato papa a Collemaggio, come momento di riconciliazione universale e soprattutto gratuita e accessibile a tutti.
E, siccome nelle vicende umane alimentate da rivalità antiche, anche il Perdono può diventare oggetto di contesa non solo intellettuale e alimentare storture a danno del messaggio, altrimenti sublime, che fu al’origine della famosa Bolla donata alla città di L’Aquila, dopo le polemiche seguite alle manifestazioni agostane 2023, era necessario trovare una “quadra”.
Soprattutto, era necessario un piccolo atto di coraggio e di umiltà decidendo, un po’ controcorrente, di ragionare su come superare gli egoismi, soprattutto aquilani in verità, riguardo a eventi, celebrazioni e attività religiose, culturali e sociali legati all’eredità celestiniana.
Per la prima volta, ospiti delle suore celestine e degli Amici di San Basilio ci siamo riusciti. Abbiamo condiviso idee e proposte che verranno ulteriormente approfondite e ampliate nell’incontro gemello che si terrà stavolta a Sulmona, per ricambiare l’ospitalità ricevuta e inaugurare un nuovo modo di pensare la Perdonanza e la figura di Pietro da Morrone.
E hai visto mai che il miracolino di unire aquilani e sulmonesi stavolta può accadere?