Il perdono celestiniano o Perdonanza che dir si voglia, rappresenta da secoli un legame tra le due città abruzzesi e contemporaneamente un elemento di frizione tra due comunità, foriero di polemiche che periodicamente riaffiorano.
La contraddizione tra il senso morale ed etico del lascito di Celestino V e la realtà di una sorta di disputa tra parenti, per stabilire chi ha più o meno titolo a intestarsi il primato in una immaginaria graduatoria basata su rivendicazioni più o meno legittime, è eclatante eppure insufficiente, finora, a rimettere sotto la giusta luce l’intera parabola celestiniana.
Se è vero com’è vero che numerose località rivendicano il riconoscimento di luogo natio di Pietro Angelerio – chissà perchè mai citato col suo nome di battesimo ma ne parleremo – tra Sulmona e L’Aquila, dove è certo che non sia nato, la questione si carica di altri significati.
Va detto che la storia non aiuta. La caduta in disgrazia dell’impero e degli eredi di Federico II, di cui l’Abruzzo fu peraltro teatro fatale nella battaglia dei piani Palentini a Tagliacozzo, coincise con quella del capoluogo peligno e di tutta la nobiltà locale, la classe dirigente di allora, fedele alla casata degli Hohenstaufen nemica giurata del papato.
Altrettanto fatalmente, l’ascesa degli angioini seguita alla vittoria di Carlo I d’Anjou su Corradino di Svevia, penalizzò fortemente il ruolo di Sulmona a favore dell’ascesa di L’Aquila come nuova realtà di riferimento.
Senza dilungarci, facciamo un salto ideale di qualche secolo per arrivare ai giorni nostri, nel corso dei quali la “grande” L’Aquila, dopo essere assurta definitivamente al rango di capoluogo della regione nel ventennio fascista, è ormai fulcro della politica abruzzese e inevitabilmente accentra decisioni e risorse.
Accenno le faccende storiche sopra riportate per sommissimi capi, allo scopo di circoscrivere un aspetto centrale alla base della difficile sintonia celestiniana, e non solo, tra le due realtà.
La tavola rotonda del 7 dicembre prossimo, organizzata dagli “Amici di San Basilio” dietro la spinta di Angelo De Nicola, nota firma de “Il Messaggero” e di alcuni volumi su Celestino V, con il sostegno di Fondazione CARISPAQ e il supporto di ONE GROUP, è dichiaratamente il primo passo per archiviare una “rivalità” ormai del tutto virtuale e inaugurare un percorso nuovo, nello spirito originario di Pietro-Celestino V.
Al confronto parteciperanno alcuni dei personaggi più noti del movimento culturale e religioso legato alla figura del Papa Eremita (scorri le slide con il programma a fine post).
E proprio per smentire ogni dietrologia al riguardo, l’iniziativa prevede è articolata in due momenti, il primo a L’Aquila e il secondo a Sulmona, proprio per sancire in maniera tangibile la volontà di unire comunità ed iniziative nel nome di una identità e di una eredità comune.