Le “capitali” celestiniane della pace verso il Giubileo 2025

Il messaggio di Pietro da Morrone può essere un volàno per la provincia aquilana e per i luoghi celestiniani di Molise e Lazio. Questo è in sintesi il contenuto de “Le capitali ...
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Il messaggio di Pietro da Morrone può essere un volàno per la provincia aquilana e per i luoghi celestiniani di Molise e Lazio.

Questo è in sintesi il contenuto de “Le capitali celestiniane della Pace verso il Giubileo”, idea lanciata da Fondazione CARISPAQ sulla base di un progetto culturale e artistico curato da Angelo De Nicola, giornalista e prolifico autore di numerosi libri e testi dedicati ai temi celestiniani, nonchè instancabile promotore di eventi e iniziative collegate.

L’iniziativa cerca di creare una sorta di network celestiniano. Partendo da Isernia, che tradizionalmente rivendica i natali (sebbene, come spiega in maniera circostanziata qui Fabio Maiorano, sia cosa comprensibile ma non effettivamente fondata) passando per L’Aquila della Perdonanza, quindi Sulmona quale patria effettiva di Pietro da Morrone e del suo ordine, poi Pescina per l’opera siloniania, Castel di Sangro luogo della sua scelta eremitica quindi, come in una sorta di chiusura del cerchio nella vicenda terrena di Pietro, a Ferentino dove i suo resti mortali giacquero fino al trafugamento delle spoglie nel 1317,

Programma imperniato sulle date fondamentali della vicenda del santo eremita: il 19 maggio giorno della morte e della sua festa religiosa che ad Isernia gli è dedicata come santo patrono; il 18 luglio, quando Carlo d’Angiò e i messi del Conclave lo raggiunsero nell’eremo prediletto di Sant’Onofrio, a Sulmona per consegnare il decreto di nomina pontificia (da cui il legame con la Giostra d’Europa per la Pace); 28-29 agosto i giorni della Perdonanza; 13 dicembre Pescina, data della Rinuncia, celebrata ne “L’avventura di un povero cristiano

Poi a Castel di Sangro , località in cui nel mese di gennaio del 1235 venne bloccato dalla famosa tormenta di neve, dove pare decise di farsi eremita e forse operò il suo primo miracolo tra gli oltre cento attribuiti nel processo di canonizzazione. Infine, Ferentino luogo della sua sepoltura dopo che ebbe esalato l’ultimo respiro nella poco distante rocca papalina del castello di Fumone.

Quindi un tentativo di preparare il terreno e cogliere l’opportunità del Giubileo del 2025, basando il tutto sull’eredità di Pietro Celestino, per costruire collegamenti e iniziative di valorizzazione culturale e turistica di ampio respiro e che coinvolga una fetta importante, benché spesso marginalizzata, nelle aree interne di Abruzzo, Molise e Lazio.

Un primo passo importante e che, si auspica, venga successivamente esteso in primis verso quel pezzo dell’antica “Terra di lavoro” che si trova in provincia di Caserta, perché pare ormai ipotesi accreditata che Pietro sia nato da quelle parti e poi verso quella Puglia, dove numerosi ed importanti sono i segni del passaggio di Celestino e del suo ordine, magari incrociandolo con le millenarie autostrade dei tratturi e della Transumanza.

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