L’impegno assunto in nome della Pace e del Perdono celestiniano da parte di S.E. Zuppi e di Paolo Mieli, che hanno dichiarato di voler tornare nei luoghi di Pietro Celestino a Sulmona per celebrare con sobrietà, raccoglimento e profonda partecipazione umana alla sofferenza patita dalle popolazioni coinvolte nel conflitto, rappresentano una dichiarazione con enormi implicazioni.
Quanto avvenuto ieri nel corso della tavola rotonda promossa dalla Fondazione CARISPAQ nell’ambito del progetto “Le capitali celestiniane della pace” potrebbe avere le caratteristiche di un evento storico.
Infatti la presenza dei due illustri ospiti ha superato e rilanciato l’idea della Giostra d’Europa della Pace in nome di Pietro da Morrone – Celestino V va ben oltre le più rosee attese degli organizzatori.
Oltre alla certificazione di una volontà chiara di restituire all’Abbazia Celestiniana, all’Eremo di Sant’Onofrio e della stessa città di Sulmona il ruolo centrale che le spetta per storia e per tradizione riguardo all’eredità di Pietro Celestino, ribadita con forza dal presidente Mimmo Taglieri e sottolineato dal prof. Fabrizio Marinelli, presidente della Deputazione Regionale di Storia Patria, sono stati, come d’auspicio, gli interventi di Paolo Mieli e del cardinale Zuppi a rappresentare una vera pietra miliare.
Lo affermiamo con grande orgoglio perché gli sforzi ormai ultra trentennali che l’associazione ha profuso, attraverso un costante lavoro di moral suasion presso le istituzioni e la pubblica opinione e tramite le numerosissime iniziative rivolte alla valorizzazione del patrimonio celestiniano sulmonese e peligno, sono giunte a un punto di svolta cruciale.
Al contempo, quanto avvenuto ieri, deve essere d’esortazione per tutti, a partire dal Comune di Sulmona, a moltiplicare l’impegno per la valorizzazione dei nostri siti celestiniani.